Pillola anticoncezionale interazione con farmaci, ..e altre sostanze

« Older   Newer »
  Share  
staff.redazione
view post Posted on 25/7/2008, 07:46 by: staff.redazione




visita il sito www.health-magazine.it

Definizioni e generalità

Per "contraccettivi ormonali" si intendono tutti quei metodi anticoncezionali che impiegano ormoni (naturali, sintetici o semisintetici) per impedire il concepimento e/o l'annidamento dell'ovulo fecondato in sede uterina (su quest'ultimo punto esistono definizioni contrastanti).

All'atto pratico i contraccettivi ormonali sul mercato italiano sono rappresentati fondamentalmente dalla pillola estroprogestinica (ne esistono di vari tipi ma, sostanzialmente, sono tutte simili), da Evra (il cerotto) e da Nuvaring (l'anello vaginale).

Pillola, Evra e Nuvaring, pur variando nella forma farmaceutica, funzionano nello stesso modo. Senza scendere troppo nei dettagli: gli ormoni immessi nell'organismo svolgono la principale azione di inibire l'ovulazione e, quindi, prevengono il concepimento. Di conseguenza, le controindicazioni e i potenziali effetti collaterali sono molto simili per tutte e tre queste forme farmaceutiche, salvo alcune particolarità.

Analogamente, ciascuno di questi contraccettivi richiede una ricetta medica per poter essere acquistato in farmacia: basta una ricetta ripetibile, valida 6 mesi (a meno che il medico non indichi una diversa durata) e per un massimo di 10 confezioni (a meno che il medico non indichi un quantitativo superiore a 1). Le ricette ripetibili hanno validità geografica nazionale.
Alcune pillole sono anche mutuabili (ma non Evra nè Nuvaring), in quanto immesse in commercio in fascia A (l'insieme dei farmaci mutuabili) dal Ministero della Salute. Le ricette mutuabili hanno validità geografica regionale e durata massima di 30 giorni escluso il giorno di compilazione (clicka qui per ulteriori dettagli sulle ricette mediche).

Esiste anche la spirale Mirena ma, al di là delle particolarità di utilizzo, non rappresenta una prima scelta come metodo contraccettivo ormonale; esiste inoltre la cosiddetta "minipillola" (es.: Cerazette), un contraccettivo orale a base di solo progestinico pensato per le donne in allattamento e formulato in blister da 28 compresse da assumersi 1 al giorno senza osservare alcuna pausa fra un blister e il successivo (di nuovo, la "minipillola" non rappresenta una prima scelta nel panorama dei contraccettivi ormonali).

Evra è un tipico cerotto transdermico che va applicato in una zona cutanea glabra, asciutta, pulita e integra del corpo, lontano dal seno (in genere si consigliano la spalla, il gluteo o l'addome). Ciascuna confezione contiene tre cerotti, ciascuno dei quali va attaccato e tenuto in sede per una settimana, per poi essere sostituito dal successivo (quindi se ne attacca uno il primo giorno del ciclo, uno l'ottavo e uno il quindicesimo; la quarta settimana non si usa alcun cerotto: è la "pausa" che serve per indurre la comparsa dell'emorragia mestruale, analogamente a quanto avviene per la maggior parte dei contraccettivi orali).

Il cerotto è quadrato e ha il lato lungo circa 4,6 cm. Gli studi di efficacia e sicurezza sono stati condotti in donne di età compresa fra 18 e 45 anni.

Alcuni vantaggi rispetto alla pillola:

1- L'efficacia di Evra non è compromessa in caso di vomito/diarrea.

2- Ci si deve "preoccupare" del contraccettivo solo 3 volte a ciclo, anzichè 21 o più.

3- Le interazioni farmacologiche che coinvolgono la flora batterica intestinale non riguardano Evra.

Alcuni svantaggi rispetto alla pillola:

1- Il cerotto è controindicato in donne il cui peso sia indicativamente maggiore di 90 Kg.

2- E' bene cambiare ogni volta la zona cutanea in cui lo si applica.

Nuvaring è un anello da inserire in ambiente vaginale, in grado di rilasciare ormoni analoghi a quelli della pillola. L'anello viene inserito e lasciato in ambiente vaginale per 21 giorni; dopo di che viene rimosso e, dopo la solita settimana di pausa, se ne inserisce un altro.

Le dimensioni dell'anello sono 54 mm di diametro esterno per 4 mm di diametro a sezione trasversale. Gli studi di efficacia e sicurezza sono stati condotti in donne di età compresa fra 18 e 40 anni.

E' essenziale che il Nuvaring stia in ambito vaginale ma l'esatta posizione ed eventuali suoi movimenti sono assolutamente irrilevanti.

Alcuni vantaggi rispetto alla pillola:

1- L'efficacia di Nuvaring non è compromessa in caso di vomito/diarrea.

2- Ci si deve "preoccupare" del contraccettivo solo 1 volte a ciclo, anzichè 21 o più.

3- Le interazioni farmacologiche che coinvolgono la flora batterica intestinale non riguardano Nuvaring.

Alcuni svantaggi rispetto alla pillola:

1- La presenza dell'anello è frequentemente avvertita dai partner maschili, anche se (sempre statisticamente) non in modo troppo marcato.

2- Alcune donne possono avere difficoltà nell'inserire e/o nel mantenere stabilmente Nuvaring all'interno della vagina.


--------------------------------------------------------------------------------


Meccanismo d'azione

La maggior parte dei contraccettivi ormonali in commercio contengono un'associazione di estrogeno e progestinico.
Questi ormoni sono molto simili a quelli che, fisiologicamente, vengono prodotti dall'organismo femminile durante il normale ciclo mestruale.

Fisiologicamente, la produzione di estrogeni e progestinici è intimamente connessa alla produzione di altri due ormoni da parte dell'ipofisi, noti come LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone follicolostimolante). Sono questi due ormoni ad avviare nell'ovaio, ad ogni ciclo, la maturazione dei follicoli.

LH e FSH sono secreti in misura modesta durante la prima fase del ciclo e inducono appunto la maturazione dei follicoli; circa un paio di giorni prima dell'ovulazione, un follicolo subisce una crescita maggiore degli altri, che invece regrediscono, e secerne grandi quantità di estrogeno.

Per la maturazione finale del follicolo è necessario l'FSH e, ancor più, l'LH: questi due ormoni, in prossimità dell'ovulazione, subiscono un picco di produzione (quasi contemporaneamente si ha un calo nella produzione di estrogeno: questo calo funge da "segnale di autorizzazione" per il picco di LH e FSH) che si rende responsabile proprio dell'ovulazione.

Senza il picco di LH (e di FSH) non si ha ovulazione e senza il calo degli estrogeni non si ha il picco di LH (e di FSH).

La somministrazione continua di estrogeni e progestinici, quindi, impedisce il picco di LH (e di FSH) e, di conseguenza, l'ovulazione.

Il ciclo ovarico risulta così bloccato. Tuttavia, il ciclo uterino non subisce sostanziali variazioni rispetto a quanto avviene fisiologicamente: nell'utero si passa da una "fase proliferativa" (di cui sono responsabili soprattutto gli estrogeni) a una "fase secretiva" (di cui sono responsabili soprattutto i progestinici) a una "fase mestruale" (durante la quale si ha l'emorragia): quest'ultima segue a un brusco calo fisiologico nella produzione di ormoni ovarici e la cessazione nell'assunzione della pillola mima proprio questo calo.

E' quindi normale che compaia l'emorragia mestruale anche in assenza dell'ovulazione: si tratta di due eventi che, dal punto di vista biochimico, hanno poco o nulla in comune.


--------------------------------------------------------------------------------


Vomito e diarrea

Qualche cenno di carattere generale, senza avere la pretesa di trattareil problema in modo oggettivo ed esaustivo.

- E' abbastanza intuitivo come il vomito possa compromettere il corretto assorbimento di un medicinale assunto per via orale. Una volta ingerito, il farmaco attraversa l'esofago e arriva nello stomaco, dove rimarrà qualche tempo per poi passare nell'intestino (il primo intestino è la sede in cui la maggior parte dei principi attivi viene assorbita). Se il vomito si verifica quando il farmaco non è ancora passato nell'intestino, esso verrà espulso prima di essere stato assorbito: è come se non lo si fosse mai assunto.
In generale si considera come tempo "standard" per il passaggio nell'intestino un tempo variabile fra le due e le tre ore (talvolta si fissano le 4 ore per avere un migliore margine di sicurezza). Se il vomito si verifica dopo 3-4 ore dall'assunzione del farmaco, si può essere ragionevolmente sicuri che il medicinale non sia espulso col materiale gastrico. Inutile dire come nè il Novaring nè Evra risentano in alcun modo di episodi di vomito.

- Il termine "diarrea" si riferisce a scariche ripetute e ricorrenti nell'arco di minuti o poche ore di feci liquide (acquose). Si tratta di uno stato patologico vero e proprio, determinato da cause abbastanza importanti (es.: un'infezione intestinale; fibrosi cistica; un grave stato infiammatorio) e caratterizzato da evidenti sintomi di alterata funzionalità intestinale. In queste condizioni, che si verificano piuttosto di rado nella popolazione proprio perchè dipendono da fattori patologici rilevanti e non comuni, può capitare che anche il primo intestino risulti debilitato e che l'assorbimento in tale sede rimanga parzialmente compromesso.

Defecare normalmente non crea alcun problema (non è "diarrea"); feci semisolide non creano alcun problema (non sono "diarrea"); un singolo episodio o episodi occasionali di feci liquide non creano alcun problema (non si tratta di "diarrea"); neppure la diarrea vera e propria crea alcun problema se si verifica dopo 4 o più ore dall'assunzione del farmaco e si risolve prima della successiva somministrazione. Di nuovo, nè il Nuvaring nè Evra risentono di eventuale diarrea.

Non ha senso preoccuparsi ulteriormente o scadere nella paranoia (in tali casi io suggerisco solitamente di cambiare metodo anticoncezionale in quanto reputo poco sensato lasciare che la propria sfera sessuale causi un abbassamento della propria qualità di vita).

--------------------------------------------------------------------------------


Alcuni dei contraccettivi orali in commercio

Mercilon, Novynette e Securgin (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Desogestrel: 0,15 mg

Arianna e Minesse (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,015 mg
Gestodene: 0,06 mg

Novogyn (pillola monofasica mutuabile)
Etinilestradiolo: 0,05 mg
Levonorgestrel: 0,25 mg

Belara e Lybella(pillole monofasiche)
Etinilestradilo: 0,03 mg
Clormadinone: 2 mg

Harmonet, Estinette, Gestodiol 20 e Fedra (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Gestodene: 0,075 mg

Ginoden, Gestodiol 30 e Minulet (pillole monofasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Gestodene: 0,075 mg

Yasmin (pillola monofasica)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Drospirenone: 3 mg

Yasminelle (pillola monofasica)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Drospirenone: 3 mg

Miranova e Loette (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Levonorgestrel: 0,1 mg

Planum e Practil 21(pillole monofasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Desogestrel 0,15 mg

Dueva e Gracial (pillole bifasiche)
Etinilestradiolo: 0,04 mg; 0,03 mg
Desogestrel: 0,025mg; 0,125 mg

Milvane e Triminulet (pillole trifasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg; 0,04 mg; 0,03 mg
Gestodene: 0,05 mg; 0,07 mg; 0,1 mg

Lucille (pillola trifasica)
Etinilestradilo: 0,035 mg; 0,03 mg; 0,03 mg
Desogestrel: 0,05 mg; 0,1 mg; 0,15 mg

Cerazette (minipillola)
Desogestrel: 0,075 mg


--------------------------------------------------------------------------------

Diane (e Visofid)

Una menzione particolare merita il farmaco Diane: pur essendo a tutti gli effetti un'associazione di estrogeno e progestinico, DIANE NON E' UNA PILLOLA ANTICONCEZIONALE. L'efficacia contraccettiva, per quanto pari a quella di qualsiasi altra pillola a basso dosaggio in commercio, è solo un effetto collaterale di questo medicinale che trova invece indicazione nella cura di alcune malattie androgeno-dipendenti della donna (il ciproterone in essa contenuto inibisce infatti la sintesi di androgeni). Per questo motivo, unitamente anche all'alto dosaggio dei principi attivi, la prevenzione del concepimento non rappresenta un'indicazione per Diane, che anzi non dovrebbe mai essere prescritta a tal fine.
Un discorso identico vale per l'equivalente di Diane, Visofid.

Potenziali effetti collaterali

1- Spotting.
Questo termine indica perdite di sangue diffuse durante l'intero ciclo o concentrate durante alcuni intervalli del ciclo stesso. In genere compare più di frequente con le pillole a più basso dosaggio e durante il primo o i primissimi mesi di assunzione. Il più delle volte lo spotting scompare nel giro di pochi cicli di pillola ma è comunque opportuno informare il proprio medico/ginecologo per tenerlo al corrente.

2- Mal di testa.
Può essere variabile. Se dovesse manifestarsi con eccessiva entità, potrebbe rappresentare di per sè una controindicazione al proseguimento della terapia e, quindi, il medico va sempre informato.

3- Amenorrea (assenza di emorragia mestruale).
Vale il discorso fatto a proposito dello spotting: è sempre l'organismo che "si sta abituando" al nuovo assetto ormonale.

Invece, l'amenorrea da cessazione di terapia è un evento piuttosto raro ma pur sempre possibile: esiste una bassa percentuale di donne che rimangono amenorroiche per parecchi anni, soprattutto chi aveva cicli irregolari prima di iniziare a prendere la pillola (si tratta di puri dati statistici).

4- Aumento di peso e/o ritenzione idrica.
Credo siano i più fastidiosi effetti collaterali, per le donne. Purtroppo sono legati all'attività dei progestinici e c'è poco da fare, anche se talvolta nessuno dei due si verifica.

5- Aumento della pigmentazione cutanea.
Talvolta capita, soprattutto in donne con la carnagione scura e in carenza di Vitamina B. E' comunque un effetto reversibile.

6- Maggior frequenza di infezioni vaginali.
La candida ne è un esempio. Non conosco bene i meccanismi fisio-patologici che legano l'assunzione di estroprogestinici e la comparsa di infezioni, ma è un dato di fatto abbastanza sicuro.

7- Variabili effetti sull'acne.
L'acne può peggiorare a causa dei progestinici a maggiore attività androgena; può invece migliorare se la pillola contiene elevate quantità di estrogeni. Gli effetti ultimi sono quindi molto variabili.

8- Calo del desiderio sessuale.
E' sempre legato ai livelli ormonali "artificiali" indotti dalla pillola. Può essere più o meno accentuato (o addirittura assente).

9- Secchezza vaginale.
E' un problema che può presentarsi in modo più o meno marcato. Ci sono donne che ricorrono a gel vaginali lubrificanti (ce ne sono di specifici e non richiedono ricetta medica) per ovviare al problema.

10- Tensione al seno.
Sembra che i responsabili siano gli estrogeni: causano stimolazione dell'organo mammario e, spesso, aumento del volume del seno. Se quest'ultimo effetto può essere apprezzato da alcune donne, la tensione può invece risultare fastidiosa o perfino dolorosa.

11- Effetti collaterali più gravi.
Dovrebbe essere eventualmente il medico a mettere al corrente la paziente di eventuali effetti collaterali di più grave entità: gli esami preliminari dovrebbero essere mirati proprio a evitarne la comparsa.

Vero o falso?

1- "La pillola è fra i farmaci meno pericolosi presenti in commercio".
FALSO.

Gli ormoni, in quanto tali, sono sostanze in grado di apportare pesanti modifiche alla fisiologia del nostro organismo pur agendo in dosi relativamente basse. Di conseguenza nessun farmaco ormonale, men che meno la pillola, è da assumersi alla leggera: serve molta attenzione nel rispettare la posologia e sarebbe opportuno, prima di iniziare la terapia ormonale, svolgere tutta una serie di esami finalizzati ad accertare se la donna in questione non presenti controindicazioni.

2- "La pillola è uno dei metodi anticoncezionali più sicuri".
VERO.

A parte l'astinenza, dal punto di vista statistico la pillola è il metodo anticoncezionale più sicuro, se utilizzata in modo appropriato.
Esistono farmaci, sostanze e condizioni patologiche in grado di interferire con l'efficacia della pillola ma, al di fuori di queste, è virtualmente impossibile andare incontro a una gravidanza.

3- "Il cerotto contraccettivo Evra e l'anello vaginale Nuvaring, non venendo assunti per via orale, impediscono che i principi attivi passino per il fegato".
FALSO.

Per poter essere degradati una volta espletato l'effetto terapeutico, i principi contenuti nei contraccettivi ormonali DEVONO OBBLIGATORIAMENTE passare per il fegato, in modo che gli enzimi epatici li degradino a forme facilmente eliminabili dall'organismo. Il metabolismo di quasi tutti i farmaci coinvolge il fegato. Il fegato è il principale organo fisiologicamente deputato alle reazioni biochimiche finalizzate all'eliminazione dall'organismo della maggior parte delle sostanze che introduciamo: è il suo "mestiere"!

4- "Evra è più sicuro della pillola".
FALSO.

Per ammissione della stessa Jannsen Cilag SpA (la casa farmaceutica produttrice di Evra), non vi sono prove cliniche che indichino che, sotto qualsiasi aspetto (compresi, quindi, i potenziali effetti collaterali), un cerotto transdermico sia più sicuro dei contraccettivi orali combinati.

5- "Yasmin è una delle pillole più leggere".
FALSO.

La matematica non è un'opinione: Yasmin contiene 0,03 mg dell'estrogeno etinilestradiolo (la maggior parte delle pillole monofasiche attualmente in commercio si suddivide fra chi ne contiene 0,03 mg - come Yasmin - e chi ne contiene 0,02 mg - quindi oltre il 33% in meno!) e 3 mg del progestinico drospirenone (3 mg è un dosaggio molto più alto, di per sè, rispetto al progestinico di qualsiasi altra pillola monofasica in commercio; però c'è da dire che il drospirenone ha un profilo farmacologico particolare, per cui non ha senso fare paragoni puramente quantitativi). DI SICURO, dal punto di vista del mero dosaggio, Yasmin è tutto fuorchè una pillola "fra le più leggere".

6- "Esistono pillole, soprattutto quelle a più basso dosaggio, che non hanno controindicazioni nè effetti collaterali tipo aumento di peso e ritenzione idrica".
FALSO.

Tutte le associazioni estroprogestiniche (e quindi tutte le pillole, così come Evra e Nuvaring) presentano analoghe controindicazioni e possono comportare analoghi effetti indesiderati.
Questi effetti possono manifestarsi con entità variabile in base alle caratteristiche fisiologiche individuali della donna che assume gli ormoni in questione, ma sono effetti potenzialmente presenti con tutti i farmaci di questo genere.

7- "Il Nuvaring può essere conservato, dopo l'acquisto, fuori dal frigorifero".
VERO.

Prima della dispensazione al cittadino, il Nuvaring va conservato fra i 2°C e gli 8 °C (quindi in farmacia viene tenuto in frigorifero); dopo la dispensazione, il Nuvaring può essere conservato dal cittadino per non oltre 4 mesi a temperature non superiori ai 30 °C.
A tal proposito, il farmacista è tenuto a compilare, al momento della dispensazione, la confezione del Nuvaring, scrivendo la data di dispenszione e la data entro cui il Nuvaring deve essere inserito (4 mesi dalla data di dispensazione, appunto).
Chiaramente, se anche il cittadino conserva correttamente il Nuvaring a temperature comprese fra i 2°C e gli 8°C, vale la data di scadenza stampata sulla confezione (soprattutto d'estate può essere sensato conservare il Nuvaring in frigo anche dopo l'acquisto).

8- "La pillola assicura una copertura continua, anche durante gli eventuali giorni di sospensione durante i quali compare l'emorragia mestruale".
VERO.

I livelli ormonali ottenuti con l'assunzione della pillola non vengono "sconvolti" durante l'eventuale sospensione fra un blister e l'altro o durante l'assunzione delle pillole "placebo".

9- "L'eventuale comparsa di spotting significa che la pillola non sta agendo efficacemente come contraccettivo".
FALSO.

Lo spotting è un fastidioso effetto collaterale ma non implica assolutamente un'inefficacia contraccettiva della pillola. E' bene informare il proprio medico/ginecologo per tenerlo al corrente del fatto ma non c'è da preoccuparsi per un'eventuale gravidanza.

10- "Tutti gli antibiotici interferiscono con l'efficacia dei contraccettivi ormonali".
FALSO

"Antibiotico" è un termine estremamente generico e dal punto di vista farmacologico è quasi impossibile generalizzare un qualsiasi aspetto di questa classe di farmaci, perchè il profilo di ciascuna molecola presenta differenze talvolta rimarchevoli nei confronti delle altre.

Per poter interferire con l'efficacia di un contraccettivo ormonale, un antibiotico deve dar luogo almeno uno dei seguenti meccanismi d'azione:

1- E' ad ampio spettro d'azione, e quindi in grado di annientare la flora batterica intestinale coinvolta nell'assorbimento dei principi attivi (l'etinilestradiolo in particolare), oltre che i microrganismi patogeni responsabili dell'infezione.
Questo vale esclusivamente per i contraccettivi orali e per gli antibiotici che vengono significativamente assorbiti nel sangue o che, somministrati per via orale, agiscono localmente in ambito intestinale: il discorso non vale per Nuvaring, nè per Evra (è abbastanza ovvio, dal momento che la mucosa intestinale è esclusa dall'assorbimento dei principi attivi).

2- Stimola l'attività degli enzimi epatici responsabili del catabolismo (= smaltimento) dei principi attivi.
Questo vale sia per i contraccettivi orali, sia per Nuvaring, sia per Evra, dal momento che in ogni caso gli enzimi deputati allo "smaltimento" dei principi attivi sono gli stessi ma, di nuovo, è un meccanismo d'azione che riguarda solo gli antibiotici significativamente assorbiti per via orale.

Se il profilo farmacologico dell'antibiotico non presenta l'una e/o l'altra caratteristica, allora signifca che non dà luogo a interferenza col potere anticoncezionale del contraccettivo ormonale in questione.

ATTENZIONE: il fatto che un antibiotico (e, più in generale, un farmaco, una bevanda o un estratto erboristico) non comprometta l'efficacia di un contraccettivo ormonale NON SIGNIFICA che non possa interagire farmacologicamente con esso in altro modo, causando effetti indesiderati di altro genere.

11- "Esistono pillole fra loro 'intercambiabili'".
VERO.

Ne sono esempi Minulet e Ginoden, Dueva e Gracial, Fedra e Harmonet, Mercilon e Securgin. Queste coppie di pillole sono bioequivalenti, cioè contengono gli stessi principi attivi, alle stesse dosi, nella stessa formulazione e presentano quindi azioni farmacologiche sovrapponibili. Dal punto di vista farmacologico, quindi, si equivalgono. Questo torna molto utile quando una pillola è mancante dai magazzini che riforniscono la farmacia: la cliente ha la possibilità di acquistare una pillola bioequivalente e proseguie così la sua terapia senza problemi (clicka qui per saperne di più sui farmaci equivalenti).

Una curiosità legislativa: se due pillole bioequivalenti hanno prezzo diverso e la cliente va in farmacia ad acquistare la più cara, il farmacista ha, per legge, l'obbligo di informare la cliente dell'esistenza della pillola bioequivalente di prezzo inferiore!

12- "La pillola va assunta a un orario ben preciso"".
Vero e falso

Non esiste un "orario migliore" per assumere la pillola. Qualsiasi istante della giornata o della nottata va bene. Di sicuro, più questo orario è rispettato nel tempo e meglio è: in genere si riporta una tolleranza di circa 12 ore fra l'orario di assunzione di un giorno e l'orario di assunzione del giorno successivo; questo, tuttavia, è un parametro puramente indicativo e inversamente proporzionale al dosaggio della pillola (più una pillola è a basso dosaggio e più l'orario di assunzione dovrebbe essere rispettato con rigore).
Per esempio, variare l'orario di una o due ore da un giorno all'altro non comporta alcun problema; variare l'orario di dieci ore o più può cominciare a creare qualche potenziale fastidio, quindi a parer mio è meglio evitare.

13- "Ci sono farmaci e 'sostanze naturali' in grado di interferire col potere contraccettivo della pillola".
VERO.

Ricordiamo qui vari farmaci fra cui alcuni antibiotici, alcuni antimicotici, alcuni antiepilettici (o anticonvulsivanti), estratti di iperico e i lassativi.
In ballo c'è l'eventuale concepimento di una nuova vita umana: se dovete assumere una sostanza anche solo potenzialmente in grado di interferire con la pillola vi consiglio caldamente di prendere precauzioni supplementari almeno per la durata della terapia in questione, meglio ancora se per l'intero ciclo.

Più sotto troverete una sezione dedicata alle interazioni farmacologiche dei contraccettivi ormonali, comprendenti sia quelle che possono interferiere con l'efficacia contraccettiva sia quelle che possono causare effetti avversi di altro genere.

14- "Ci sono pillole mutuabili".
VERO.

Alcune pillole sono acquistabili tramite ricetta mutuabile (fino a 2 confezioni per ricetta) e il costo è quindi interamente coperto dal S.S.N. (qualsiasi Medico convenzionato con la mutua è abilitato a compilare una ricetta di questo genere).

15- "Le pillole mutuabili sono meno efficaci e/o più tossiche di quelle a pagamento".
FALSO.

Tutti i contraccettivi orali presenti sul mercato hanno la stessa efficacia e tutti presentano, in generale, le stesse controindicazioni, gli stessi potenziali effetti indesiderati e le stesse eventuali interazioni farmacologiche.

16- "La pillola rende sterili".
FALSO.

Non c'è alcuna evidenza di correlazioni fra l'assunzione di contraccettivi ormonali e l'infertilità.

17- L'età può rappresentare una controindicazione per i contraccettivi ormonali.
VERO.

I contraccettivi ormonali possono essere controindicati nelle adolescenti in cui ancora non si sia stabilita la saldatura delle epifisi delle ossa lunghe (a svolgere fisiologicamente questa funzione sono gli estrogeni).


Domande frequenti

1- "Sono in terapia con una pillola monofasica. Non so come ma mi sono accorta di aver assunto, l'altro ieri, due pillole anzichè una sola. Rischio effetti collaterali da sovradosaggio, la mancata copertura contraccettiva o altro? Cosa devo fare?"

Non corri alcun rischio. Prosegui il normale schema posologico come se nulla fosse stato (ovviamente, alla fine del blister, ti mancherà una compressa - quella che hai assunto per sbaglio - e dovrai assumerla prendendola da un blister di scorta).

2- "D'estate mi capita che la temperatura ambientale sia superiore alle temperature di conservazione stampate sulla confezione della pillola che assumo: è un problema?"

No. Le temperature riportate sulla confezione sono indicative e si riferiscono all'integrità del farmaco in rapporto alla data di scadenza.
Non ci sono problemi se nella stagione calda vengono superate di qualche grado. Inoltre, per tempi relativamente brevi (come ad esempio l'arco di utilizzo di una confezione di pillola, pari a 3 settimane), l'integrità strutturale del farmaco non rischia significative compromissioni.

3- "A volte quando vado in spiaggia d'estate mi porto la pillola dietro e la tengo nella borsa: ci possono essere problemi a causa del caldo?"

Chiaramente lasciare un farmaco al sole per tutto il giorno non è l'ideale ma, in generale, vale il discorso fatto qui sopra: le temperature riportate sulla confezione sono indicative e non ci sono problemi se nella stagione calda vengono superate di qualche grado. Inoltre, per tempi relativamente brevi (come ad esempio l'arco di utilizzo di una confezione di pillola, pari a 3 settimane), l'integrità strutturale del farmaco non rischia significative compromissioni.

4- "Posso considerare affidabili al 100% le informazioni contenute (o non contenute) nel foglietto illustrativo del contraccettivo ormonale che assumo?"

No. Il foglietto illustrativo contiene informazioni importanti, spesso utili e comunque da leggersi per farsi un'idea del farmaco che si assume. Tuttavia non sono Vangelo: al di là della struttura spesso poco chiara con cui i concetti sono esposti, il foglietto illustrativo raramente fornisce indicazioni circa i rischi effettivi associati all'impiego del farmaco, alle sue controindicazioni o alle eventuali interazioni farmacologiche. Inoltre, i foglietti illustrativi vengono aggiornati solo periodicamente, e non in tempo reale con i dati raccolti dal Servizio di Farmacovigilanza.
Insomma, il foglietto illustrativo è importante e va letto ma non sostituisce il consulto col proprio medico e/o col farmacista.

5- "Ci possono essere problemi ad assumere la pillola a stomaco pieno piuttosto che a stomaco vuoto, o con acqua piuttosto che deglutendola senza?"

No, nessun problema: l'influenza del cibo e dell'acqua è irrilevante.

6- "Ho letto su Internet che pillole come Yasmin, Belara, Lucille, Yasminelle e altre più recenti non hanno effetti collaterali e, anzi, sono indicate per problemi di pelle, acne, capelli fragili e altri ancora. E' vero?"

No. E' assolutamente falso.
Questi messaggi pubblicitari, rivolti direttamente al medico prescrittore e, indirettamente tramite Internet, alle potenziali destinatarie del farmaco, servono solo a diffondere informazioni che non trovano alcun riscontro in studi sperimentali "seri" e che sono finalizzati ad aumentare le prescrizioni/vendite dei farmaci in questione (il che, dal punto di vista legislativo, è comunque illegale).
Tutti i contraccettivi orali presentano, a parità di fattori, le stesse controindicazioni, le stesse indicazioni, gli stessi potenziali effetti indesiderati e le stesse eventuali interazioni farmacologiche.
La tollerabilità di un contraccettivo orale non dipende strettamente dal suo dosaggio, bensì da fattori individuali dell'organismo che l'assume (fattori di cui l'unico a doverne, per legge e per deontologica professionale, tener conto è il medico prescrittore, senza che si faccia influenzare dalla "propaganda" delle case farmaceutiche).

7- "Oggi ho dovuto iniziare urgentemente una cura antibiotica che interferisce con l'efficacia della pillola. Ieri ho avuto un rapporto non protetto: è a rischio?"

No. I rapporti precedenti all'inizio di una terapia antibiotica non sono da considerarsi a rischio. Vale, più in generale, per qualsiasi terapia farmacologica: i rapporti precedenti all'inizio di una terapia farmacologica in grado di interferire con l'efficacia dei contraccettivi ormonali non sono a rischio.

8- "So che il farmaco X non interferisce con la pillola. Ma può interferire se lo assumo per tanti giorni; o se ne assumo alti dosaggi; o se..."

No. Se un farmaco è presentato in questa Discussione come "non interferente", non interferisce in alcun caso.

9- "Ho notato che il blister di pillola che sto assumendo si è rovinato e che due pillole sono un po' esposte all'aria. E' possibile che non facciano effetto?"

No. Non ci sono problemi di alcun tipo. Puoi continuare e terminare l'assunzione del blister tranquillamente.

10- "Ho sempre assunto correttamente la pillola, non ho avuto episodi di vomito o diarrea che potessero interferire con l'assorbimento nè assunto altri farmaci o sostanze che potessero interagire e il mio ciclo è sempre molto regolare. Eppure l'emorragia mestruale non arriva e ho già un ritardo di 3 giorni: la pillola non ha funzionato e sono incinta?"

No. Usando correttamente i contraccettivi ormonali, non c'è motivo di ipotizzare una gravidanza. Semplicemente, il nostro organismo non è un orologio e i suoi ritmi, per quanto regolari, possono variare in seguito a 1001 motivi (senza che la gravidanza c'entri in alcun modo).

11- [i]"Di solito:
- l'emorragia mestruale mi compare al terzo giorno di sospensione;
- avverto sempre alcuni sintomi tipici del fatto che mi sta arrivando;
- non ho mai spotting;
- la pillola non mi dà effetti collaterali;
- eccetera.
E invece, questo mese, è capitato l'esatto opposto!! Come mai!? Devo allarmarmi??[i]

No. Vale il discorso fatto per rispondere alla domanda precedente: il nostro organismo non è un orologio e i suoi ritmi, per quanto regolari, possono variare in seguito a 1001 motivi (senza che la gravidanza, o altre condizioni gravi, c'entrino in alcun modo).

Introduzione alle interazioni farmacologiche



Il termine "interazione" non implica necessariamente un'interferenza a livello del potere anticoncezionale: le interazioni farmacologiche possono anche essere di altro tipo, esitando ad esempio in un aumento della tossicità del farmaco o in un più rapido assorbimento nel sangue. Oppure possono non sussistere affatto!
Quindi se qualcuno vi dice che la sostanza X "interagisce con la pillola", non pensate subito che il potere contraccettivo debba necessariamente essere compromesso; chiedete piuttosto ulteriori chiarimenti al medico o al farmacista.

"Interazione farmacologica" e "interferenza col potere contraccettivo" sono, di per sè, due cose completamente differenti e occorre tenerne conto per evitare equivoci e fraintendimenti (e paranoie).

Premesso questo, è anche importante considerare l'"entità" dell'interazione farmacologica: non per tutte le sostanze farmacologicamente attive esistono studi sperimentali che ne abbiano chiarite le modalità di interazione. Di conseguenza, alcune interazioni possono avere rilevanza clinica (esistono episodi, in letteratura, di effetti indesiderati ben documentati), altre solo rilevanza teorica (il profilo farmacologico delle due sostanze è compatibile con un'eventuale interazione e magari sono stati eseguiti studi "in vitro" ma non ci sono evidenze cliniche che essa possa instaurarsi effettivamente), altre ancora possono essere soltanto ipotizzate (non esistono studi nè "in vitro" nè "in vivo" ma solo congetture basate su ipotetiche azioni farmacologiche delle sostanze), proprio per la mancanza di studi conclusivi su di esse.

Soprattutto, affinchè una qualsiasi sostanza farmacologicamente attiva produca un determinato effetto farmacologico è indispensabile che essa sia somministrata a un dosaggio sufficientemente alto (al di sotto di questo dosaggio "soglia", essa non è in grado di produrre effetti farmacologici nè, quindi, interazioni): è il caso, ad esempio, di alcune eventuali sostanze presenti negli alimenti, in grado di produrre effetti farmacologici significativi solo se assunte in quantità virtualmente impossibili da raggiungere attraverso la semplice alimentazione. Lo stesso discorso vale per aromatizzanti, coloranti, rimedi omeopatici, eccipienti e via dicendo: stiamo parlando di interazioni FARMACOLOGICHE! Affinchè abbiano luogo, l'ipotetica sostanza interagente deve essere dotata di attività farmacologica e, contemporaneamente, deve essere assorbita nel circolo sanguigno in quantità sufficienti a espletare tale attività.

Un certo "pragmatismo" è quindi indispensabile: in prima analisi, qualsiasi sostanza potrebbe produrre effetti farmacologici inattesi se somministrata a dosi abbastanza alte (di qui il sottile e spesso labile confine fra "farmaco" e "veleno"). All'atto pratico è quindi importante operare le opportune discriminazioni e restare con i piedi per terra.

Quando il medico vi prescrive un farmaco, fategli sempre presente che siete in terapia con contraccettivi ormonali; quando acquistate un medicinale in farmacia, chiedete informazioni al farmacista; se vi trovate in casa un medicinale e avete qualche dubbio, fate un colpo di telefono al vostro medico o in farmacia; se vi consigliano un rimedio fitoterapico accertatevi che chi ve lo sta suggerendo conosca la Farmacologia e sappia che siete in terapia con contraccettivi ormonali.

Non ha senso preoccuparsi ulteriormente o scadere nella paranoia (in tali casi io suggerisco solitamente di cambiare metodo anticoncezionale in quanto reputo poco sensato lasciare che la propria sfera sessuale causi un abbassamento della propria qualità di vita).

Cosa NON INTERAGISCE

Non causano, in nessun caso, interazioni farmacologiche rilevanti nei confronti dei contraccettivi ormonali:

- Le preparazioni "ad uso esterno" (pomate, creme, gel, unguenti, eccetera).

- Le preparazioni oftalmiche (colliri, unguenti oftalmici, bagni oculari).

- Le preparazioni a uso locale (colluttori, spray nasali, stick inalatori, spray orali, dentifrici, prodotti vaginali topici, detergenti, saponi, mascara, deodoranti, profumi, detersivi, disinfettanti per cute e mucose, eccetera).

- Le vitamine.

- Le radiazioni elettromagnetiche.

- I rimedi omeopatici.

- I Fiori di Bach.

- I fermenti lattici.

- I vaccini.

- Le supposte di glicerina.

- I microclismi di glicerina.

- La melatonina

Cosa NON INTERFERISCE

Non causano, in nessun caso, interferenze con l'efficacia dei contraccettivi ormonali vari medicinali e varie classi di farmaci, fra cui:

- Gli ACE-inibitori (farmaci antiipertensivi).

- Gli anestetici locali.

- Gli anticoagulanti orali.

- Gli antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).

- Gli antiistaminici.

- Le benzodiazepine.

- I FANS (antiinfiammatori non steroidei. Es.: naprossene, ibuprofene, ketoprofene, acido acetilsalicilico, diclofenac, ketorolac, indometacina).

- Gli ipoglicemizzanti orali.

- Le statine (farmaci ipocolesterolemizzanti).

- I sali minerali.

- L'acetilcisteina (es.: Fluimucil).

- L'aciclovir (es.: Zovirax).

- L'adametionina (es.: Samyr).

- L'ambroxolo (es.: Fluibron).

- La bromelina (es.: Ananase).

- La carbocisteina (es.: Fluifort).

- Il citalopram (es.: Elopram).

- La cloperastina (es.: Seki).

- La digossina (es.: Lanoxin).

- La diidrocodeina (es.: Paracodina).

- Il dimenidrinato (es.: Xamamina).

- La diosmina (es.: Alven).

- L'etanolo.

- La fosfomicina (es.: Monuril).

- L'insulina (es.: Actrapid).

- La levoarginina(es.: Bioarginina).

- La levotiroxina (es.: Eutirox).

- La loperamide (es.: Imodium, Dissenten).

- La metoclopramide (es.: Plasil).

- Il metamizolo (es.: Novalgina).

- La midodrina (es.: Gutron).

- La nitrofurantoina (es.: Neofuradantin).

- Il paracetamolo (es.: Tachipirina, Efferalgan).

- La paroxetina (es.: Sereupin).

- Il piracetam (es.: Nootropil).

- La scopolamina (es.: Busc0pan).

- Il simeticone (es.: Mylicon).

- Il sucralfato (es.: Gastrogel).

- La trimebutina (es.: Debridat).


image


Precisazioni su antibiotici e FANS


----------------------


Precisazioni sugli antibiotici

"Antibiotico" è un termine estremamente generico e dal punto di vista farmacologico è quasi impossibile generalizzare un qualsiasi aspetto di questa classe di farmaci, perchè il profilo di ciascuna molecola presenta differenze talvolta rimarchevoli nei confronti delle altre. In altre parole ogni antibiotico è diverso dall'altro, anche dal punto di vista delle interazioni farmacologiche che può causare.

Per poter interferire con l'efficacia di un contraccettivo ormonale, un antibiotico deve dar luogo almeno uno dei seguenti meccanismi d'azione:

1- E' ad ampio spettro d'azione, e quindi in grado di compromettere la flora batterica intestinale coinvolta nell'assorbimento dei principi attivi (l'etinilestradiolo in particolare), oltre che i microrganismi patogeni responsabili dell'infezione.
Questo vale esclusivamente per i contraccettivi orali e per gli antibiotici che vengono significativamente assorbiti nel sangue o che, somministrati per via orale, agiscono localmente in ambito intestinale. Il discorso, quindi, non vale per Nuvaring, nè per Evra, dal momento che la mucosa intestinale è esclusa dall'assorbimento dei principi attivi.

Sono esempi di antibiotici "ad ampio spettro d'azione" alcuni macrolidi (es.: eritromicina e claritromicina), alcuni fluorochinolonici (es.: ciprofloxacina e levofloxacina), le penicilline (es.: amoxicillina e ampicillina) e le cefalosporine (es.: cefadroxil e cefaclor).

Occorre tuttavia considerare come il rischio di interazione sia stimato, alla luce dei dati oggi disponibili in letteratura e rilevati dal Servizio di Farmacovigilanza, piuttosto basso (solo per penicilline e cefalosporine è considerato lievemente "meno basso") e come non sempre, all'atto pratico, l'interazione abbia rilevanza clinica. Soprattutto, non esistono fattori predittivi che consentano di stabilire quali donne siano più a rischio: secondo i dati sperimentali disponibili, in alcuni casi l'ovulazione avrebbe effettivamente luogo, in altri no.

Nella maggior parte delle terapie "standard" con antibiotici "ad ampio spettro d'azione" in grado di interferire con l'efficacia dei contraccettivi orali si raccomanda di adottare precauzioni supplementari per tutta la durata della terapia antibiotica (ovviamente) e per 7 giorni dal termine di essa (il tempo stimato necessario affinchè la flora batterica compromessa si ripristini tornando a valori fisiologici e, soprattutto, affinchè il sistema ormonale coinvolto nell'ovulazione ed eventualmente riattivato torni ad essere inibito).

2- Stimola l'attività degli enzimi epatici responsabili del catabolismo (= smaltimento) dei principi attivi. Questo vale sia per i contraccettivi orali, sia per Nuvaring, sia per Evra, dal momento che in ogni caso gli enzimi deputati allo "smaltimento" dei principi attivi sono gli stessi ma, di nuovo, è un meccanismo d'azione che riguarda solo gli antibiotici significativamente assorbiti nel sangue.

Sono esempi di antibiotici capaci di indurre gli enzimi epatici la rifampicina e la rifabutina (un antimicobatterico). Questo genere di interazione è la più pericolosa e il rischio ad essa associato è piuttosto alto.

L'induzione farmacologica di alcuni antibiotici (ma lo stesso vale per altre molecole) sugli enzimi epatici è talmente incisiva che l'interferenza con l'efficacia dei contraccettivi ormonali può durare per varie settimane dal termine della terapia antibiotica, periodo durante il quale occorre adottare precauzioni supplementari.

Se il profilo farmacologico dell'antibiotico non presenta l'una e/o l'altra caratteristica, allora signifca che non dà luogo a interferenza col potere anticoncezionale del contraccettivo ormonale in questione.
Due buoni esempi di antibiotici che non comportano interazioni farmacologiche con i contraccettivi ormonali sono la fosfomicina (es.: Monuril) e la nitrofurantoina (es.: Neofuradantin).

Altre informazioni generali sugli antibiotici.

Precisazioni sui FANS

I FANS (antiinfiammatori non steroidei) non interferiscono con l'efficacia dei contraccettivi ormonali. Possono tuttavia interagire farmacologicamente in altri modi, magari causando effetti tossici inattesi (è il caso del drospirenone presente in Yasmin e Yasminelle, come descritto più oltre).

I FANS sono medicinali largamente prescritti dal medico e frequentemente utilizzati dal cittadino nell'automedicazione. Molti di essi, i meglio tollerati, sono disponibili come farmaci di libera a dosaggi relativamente bassi, laddove per dosaggi più alti è richiesta la prescrizione del medico; altri, con un profilo tossicologico più sfavorevole, non sono disponibili come farmaci di libera vendita; alcuni di questi sono talmente "pericolosi" da richiedere una ricetta non ripetibile, da rinnovarsi volta per volta (ne sono esempi la nimesulide e il ketorolac).

Il FANS di prima scelta è in genere l'ibuprofene, disponibile come farmaco di libera vendita alla dose unitaria di 200 mg (es.: Moment, Cibalgina Due Fast, Cibalgina Dol, Nurofen, eccetera: sono tutti farmaci identici) o di 400 mg (es.: Momentact).

Altri esempi di FANS di libera vendita sono il diclofenac dosato a 25 mg per unitò posologica (es.: Voltadvance, Novapirina), il naprossene dosato a 200 mg (es.: Momendol) e il ketoprofene dosato a 25 mg (es.: Ketodol).

Gli stessi principi attivi esistono, a dosaggi superiori, come farmaci su prescrizione: ne sono esempi il Brufen (ibuprofene), il Voltaren (diclofenac), il Synflex (naprossene) e l'Oki (ketoprofene).

Di fatto, assumere due o più compresse di un FANS di libera vendita è la stessa cosa che assumere una compressa dello stesso FANS formulato come farmaco etico.

N.B. Il fatto che un medicinale sia di libera vendita non implica MAI che non abbia controindicazioni o effetti tossici.

Interazioni che coinvolgono gli ESTROGENI:

ACE-inibitori: antagonismo dell’effetto ipotensivo dell'ACE-inibitore da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica dell'ACE-inibitore potrebbe diminuire).
Acidi biliari: aumento dell’eliminazione del colesterolo nella bile a causa dell'azione dell'estrogeno.
Alfa-bloccanti: antagonismo dell’effetto ipotensivo dell'alfa-bloccante da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica dell'alfa-bloccante potrebbe diminuire).
Antibatterici: possibile riduzione dell’effetto contraccettivo degli estrogeni con antibiotici ad ampio spettro d'azione (click qui per maggiori informazioni) a causa della soppressione della flora batterica intestinale implicata nell'assorbimento degli estrogeni. Riduzione dell’effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni con rifamicine. Possibile riduzione dell’effetto contraccettivo con tetracicline (meccanismo ancora da definirsi).
Anticoagulanti: antagonismo dell’effetto anticoagulante di cumarine e fenindione da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica di questi anticoagulanti potrebbe diminuire).
Antidepressivi: riduzione dell’effetto contraccettivo con estratti di iperico a causa dell'induzione degli enzimi epatici responsabili dell'eliminazione dell'estrogeno. Antagonismo dell’effetto antidepressivo dei triciclici con estrogeni (l'efficacia terapeutica dell'antidepressivo triciclico potrebbe diminuire) ma possibile aumento degli effetti collaterali dei triciclici per l'aumento della concentrazione plasmatica (aumenta la quantità di triciclico assorbita dall'organismo e, di conseguenza, aumenta la tossicità).
Antidiabetici: antagonismo dell’effetto ipoglicemizzante dei farmaci antidiabetici da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica dell'antidiabetico potrebbe diminuire).
Antiemetici: ridotto effetto contraccettivo causato dall'azione dell'aprepitant sul metabolismo epatico (meccanismo di interazione non meglio chiarito).
Antiepilettici: ridotto effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni per induzione enzimatica con carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, primidone e topiramato.
Antiipertensivi: possibile compromissione dell'efficacia contraccettiva a causa dell'interazione farmacologica del bosentan.
Antimicotici: segnalazioni aneddotiche di mancata contraccezione con fluconazolo, imidazoli, itraconazolo, ketoconazolo. Riduzione dell’effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo dell'estrogeno con griseofulvina. Segnalazioni occasionali di sanguinamenti irregolari con terbinafina.
Antivirali: possibile riduzione dell’effetto contraccettivo con amprenavir ed efavirenz. Aumento della concentrazione plasmatica di etinilestradiolo con atazanavir. Riduzione dell’effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni con nelfinavir, nevirapina e ritonavir.
Barbiturici: riduzione dell'effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni da parte di vari barbiturici.
Beta-bloccanti: antagonismo dell’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica del beta-bloccante potrebbe diminuire).
Bloccanti del neurone adrenergico: antagonismo dell’effetto ipotensivo dei bloccanti del neurone adrenergico da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica dell'antiipertensivo potrebbe diminuire).
Calcioantagonisti: antagonismo dell’effetto ipotensivo dei calcioantagonisti da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica del calcio-antagonista potrebbe diminuire).
Ciclosporina: aumento della concentrazione plasmatica di ciclosporina da parte dell'estrogeno (le quantità di ciclosporina assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrà aumentare anche la sua tossicità).
Clonidina: antagonismo dell’effetto ipotensivo di clonidina da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica della clonidina potrebbe diminuire).
Corticosteroidi: aumento della concentrazione plasmatica dei corticosteroidi da parte dell'estrogeno (le quantità di cortisonico assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Diazossido: antagonismo dell’effetto ipotensivo del diazossido da da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica del diazossido potrebbe diminuire).
Diuretici: antagonismo dell’effetto diuretico da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica del diuretico potrebbe diminuire).
Dopaminergici: aumento della concentrazione plasmatica del ropinirolo da parte dell'estrogeno (le quantità di ropinirolo assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Etoricoxib (FANS COX-2 selettivo): aumento della concentrazione plasmatica di etinilestradiolo (le quantità di etinilestradiolo assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Ipocolesterolemizzanti: aumento della concentrazione plasmatica di etinilestradiolo da parte della rosuvastatina (le quantità di etinilestradiolo assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Metildopa: antagonismo dell’effetto ipotensivo della metildopa da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica della metildopa potrebbe diminuire).
Modafinil: possibile riduzione dell'effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni da parte del modafinil.
Moxonidina: antagonismo dell’effetto ipotensivo di moxonidina da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica della moxonidina potrebbe diminuire).
Nitrati: antagonismo dell’effetto ipotensivo dei nitrati da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica dei nitrati potrebbe diminuire).
Pompelmo (succo e frutto intero. Non si parla di aromi presenti in dolciumi, caramelle o similari): possibile aumento della biodisponibilità degli estrogeni a causa dell'inibizione degli enzimi epatici (le quantità di estrogeno assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Tacrolimus: possibile diminuzione dell’efficacia contraccettiva a causa dell'interazione farmacologica del tacrolimus.
Teofillina: ritardo dell’eliminazione di teofillina con conseguente aumento della concentrazione plasmatica da parte dell'estrogeno (le quantità di teofillina presenti nel sangue saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Vasodilatatori: antagonismo dell’effetto ipotensivo di idralazina, minoxidil e nitroprussiato da parte dell'estrogeno (l'efficacia terapeutica di questi vasodilatatori potrebbe diminuire).

Interazioni che coinvolgono i PROGESTINICI:

ACE inibitori: rischio di ipercaliemia con drospirenone (sia l'ACE-inibitore sia il drospirenone concorrono a far aumentare il Potassio nel sangue).
FANS (antiinfiammatori non steroidei): rischio di ipercaliemia con drospirenone (sia i FANS sia il drospirenone concorrono a far aumentare il Potassio nel sangue).
Antagonisti del recettore dell’angiotensina II: rischio di ipercaliemia con drospirenone (sia gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II sia il drospirenone concorrono a far aumentare il Potassio nel sangue).
Antibatterici: riduzione dell'effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo con rifamicine.
Anticoagulanti: antagonismo dell'effetto anticoagulante delle cumarine e del fenindione da parte del progestinico (l'efficacia terapeutica di questi anticoagulanti potrebbe diminuire).
Antidepressivi: possibile riduzione dell’effetto contraccettivo con iperico a causa dell'induzione degli enzimi epatici.
Antidiabetici: antagonismo dell’effetto ipoglicemizzante da parte del progestinico (l'efficacia terapeutica dell'antidiabetico potrebbe diminuire).
Antiemetici: possibile inefficacia del contraccettivo causata da aprepitant.
Antiepilettici: possibile riduzione dell’effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo dei progestinici con carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, primidone e topiramato.
Antimicotici: possibile riduzione dell'effetto contraccettivo per aumento del metabolismo dei progestinici con griseofulvina. Sono stati riportati occasionali sanguinamenti con terbinafina.
Antivirali: possibile riduzione dell’effetto contraccettivo con amprenavir. Possibile riduzione dell’effetto contraccettivo per aumento del metabolismo con nevirapina.
Barbiturici: possibile riduzione dell'effetto contraccettivo per aumento del metabolismo dei progestinici con vari barbiturici.
Bosentan: possibile fallimento dell’effetto contraccettivo a causa dell'interazione farmacologica col bosentan.
Ciclosporina: inibizione del metabolismo di ciclosporina e aumento della sua concentrazione plasmatica da parte del progestinico (le quantità di ciclosporina assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrà aumentare anche la sua tossicità).
Diuretici: rischio di ipercaliemia con drospirenone e diuretici risparmiatori di Potassio (sia i diuretici risparmiatori di Potassio sia il drospirenone concorrono a far aumentare il Potassio nel sangue).
Ipocolesterolemizzanti: aumento della concentrazione plasmatica di norgestrel con rosuvastatina (le quantità di norgestrel assorbite dall'organismo saranno maggiori e, di conseguenza, potrebbe aumentare anche la sua tossicità).
Retinoidi: possibile riduzione dell’efficacia dei
progestinici a basso dosaggio con tretinoina. Non ci sono prove di interazione tra isotretinoina e contraccettivi orali combinati.
Tacrolimus: il tacrolimus può ridurre l’effetto contraccettivo dei progestinici.

ALTRE POTENZIALI INTERAZIONI

Estratti di soia: gli estratti di soia (si parla di estratti fitoterapici: non di eventuali cibi, bevande o derivati) possono contenere sostanze con azione farmacologica simile a quella degli ormoni sessuali femminili (note come isoflavoni) e interagire, quindi, con altri farmaci a base di ormoni analoghi. Se l'estratto non contiene isoflavoni, non c'è interazione.

Estratti di anice: gli estratti di anice (si parla di estratti fitoterapici: non di eventuali cibi, bevande o derivati) possono contenere un olio essenziale ricco di anetolo, una sostanza ad azione estrogenica. Se l'estratto non contiene anetolo, non c'è interazione.

Succo di carambola (frutto dell’Averrhoa carambola): studi condotti in vitro e su animali da esperimento hanno evidenziato una possibile inibizione degli enzimi deputati allo smaltimento di vari farmaci, fra cui i contraccettivi ormonali, con conseguente potenziale aumento della tossicità. Non ci sono evidenze sperimentali che questo effetto riguardi anche l'organismo umano.

Estratti di liquirizia: gli estratti di liquirizia (si parla di estratti fitoterapici: non di cibi, bevande o derivati) possono contenere acido glicirretinico, una sostanza ad azione simili-corticosteroidea capace di agire anche aumentando la produzione endogena di corticosteroidi, i cui livelli plasmatici possono essere ulteriormente incrementati dai contraccettivi ormonali. Se l'estratto non contiene acido glicirretinico, non c'è interazione.

Estratti di salvia miltiorrhiza (danshen): gli estratti di Salvia miltiorrhiza (si parla di estratti fitoterapici: non di eventuali cibi, bevande o derivati nè della salvia comunemente utilizzata nelle nostre zone geografiche) possono contenere sostanze (non meglio identificate) in grado di indurre l'attività degli enzimi epatici deputati al catabolismo di estrogeni e progestinici.

Estratti di fieno greco: gli estratti di fieno greco (si parla di estratti fitoterapici: non di eventuali cibi, bevande o derivati) possono contenere mucillagini e saponine capaci di causare un ispessimento del muco di rivestimento del tratto gastrointestinale, intereferendo così con l’assorbimento di sostanze nutritive e farmaci somministrati per via orale.

Acido ascorbico (Vitamina C) e paracetamolo: alti dosaggi e/o assunzioni prolungate di queste molecole possono causare un aumento della quota di etinilestradiolo che viene assorbita nel sangue dalla mucosa intestinale, con rischio di aumentata tossicità. Questa potenziale interazione riguarda solo i contraccettivi orali e non rappresenta un rischio concreto nè per le normali terapie di automedicazione a base di paracetamolo nè per le quantità di Vitamina C normalmente assunte con cibi, bevande e integratori.

Estratti di melograno: il succo di melograno può inibire l’attività di alcuni enzimi epatici deputati coinvolti nel metabolismo dei contraccettivi ormonali, causando un potenziale aumento della tossicità (l'interazione è simile a quella del pompelmo ma non ci sono altrettante evidenze sperimentali sull'entità di essa).

Estratti di agnocasto: gli estratti di agnocasto (si parla di estratti fitoterapici: non di eventuali cibi, bevande o derivati) possono contenere sostanze con azione farmacologica simile a quella degli ormoni sessuali femminili e interagire, quindi, con altri farmaci a base di ormoni analoghi.

Sostanze attive sull'intestino: tutto quel che è in grado di influenzare la funzionalità intestinale può anche alterare l'assorbimento di sostanze (farmaci compresi) da parte dell'intestino. Rientrano in questa categoria di sostanze i lassativi, il carbone vegetale, le fibre concentrate, eccetera (il problema non riguarda il normale consumo di cibi e generi alimentari nella dieta). Nella maggior parte dei casi si consiglia di assumere l'eventuale sostanza ad almeno 2 ore di distanza da altri farmaci.
Chiaramente, questo genere di interazione riguarda esclusivamente i contraccettivi orali (non Nuvaring nè Evra).

1- Se si è in terapia contraccettiva ormonale non ha alcun senso utilizzare il preservativo (se non nella misura in cui i contraccettivi ormonali non sono in grado di proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili) o praticare il coito interrotto.

2- I contraccettivi orali sono efficaci fin dalla prima compressa se assunti il primo giorno di comparsa dell'emorragia mestruale. Non ha alcun senso attendere settimane prima di avere rapporti sessuali non altrimenti protetti (se il medico prescrittore fornisse indicazioni differenti, attenersi comunque ad esse e, eventualmente, domandare ulteriori delucidazioni direttamente a lui e a lui soltanto).

3- Quando il medico vi prescrive un farmaco, quando acquistate un medicinale di automedicazione, quando comprate un prodotto erboristico fate sempre presente al medico e/o al farmacista che siete in terapia con contraccettivi ormonali, al momento della prescrizione o al momento dell'acquisto: il dialogo diretto col professionista sanitario è importante, non è un optional.

4- Nonostante una terapia contraccettiva ormonale tenda a regolarizzare molto il ciclo mestruale, possono comunque comparire irregolarità impreviste (ritardi nell'emorragia mestruale, variazioni dell'entità del flusso mestruale, spotting, eccetera) in qualsiasi momento: non c'è niente di allarmante!

5- Tutti i contraccettivi ormonali hanno lo stesso potenziale profilo tossicologico, il cui impatto sulla donna non dipende tanto dal dosaggio somministrato quanto da fattori individuali dell'organismo: se non doveste tollerare bene il farmaco con cui siete in terapia, parlatene direttamente col vostro medico prescrittore. Non affidadevi alle esperienze di altre donne che assumono o hanno assunto altri contraccettivi ormonali, nè a quel che potete leggere su Internet o su "riviste specializzate" (che di "spcializzato", in genere, hanno solo la capacità di fare disinformazione ).

6- Se durante la terapia contraccettiva ormonale l'emorragia mestruale non dovesse comparire "esattamente all'ora in cui l'attendete", va bene così: non significa che avete concepito! L'organismo umano non è una macchina elettronica: esistono variabili fisiologiche che possono influire in mille modi e a qualsiasi livello nel ciclo mestruale, persino in un assetto ormonale "artificiale" come quello indotto da questi medicinali.

fonte: www.forumsalute.it


Pillola anticoncezionale e interazione con farmaci e altre sostanze (ordine alfabetico)
Alcool
Possibile aumento dell'effetto dell'alcool.
Aminoglicosidi (antibiotici)
Non è descritta interferenza.
Antagonisti dei recettori H2 (alcuni antistaminici)
Non è descritta interferenza.
Antibiotici macrolidi
Possibile ridotto effetto contraccettivo, con meccanismo non chiaro ma probabilmente metabolico. Considerare la possibilità di aggiungere un sistema di barriera.

Anticoagulanti orali
Possibile ridotto effetto anticoagulante, aggiungere un sistema di barriera.
Antidepressivi triciglici
Possibile tossicità dell'antidepressivo.
Antifungini Fluconazolo, Itraconazolo (non confermato dalle case produttrici), Ketoconazolo.
Saltuarie segnalazioni singole di gravidanza, possibile ridotto effetto.
Antifungini Griseofulvina
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera
Barbiturici (anticonvulsivanti)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera. Forse utilizzabile il Gabapentin.
Benzodiazepine (ansiolitici)
Possibile tossicità per ridotto metabolismo, non riduzione dell'effetto contraccettivo.
Bloccanti Beta-adrenergici (antiaritmici cardiaci)
Aumentato effetto del farmaco per ridotto metabolismo.
Caffeina
Possibile tossicità per ridotto metabolismo (in caso di alte dosi e uso prolungato).
Carbamazepina (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Cefalosporine (antibiotici)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Ciclosporina (farmaco anti rigetto)
Tossicità epatica.
Clofibrato (anti colesterolo)
Possibile ridotto effetto del clofibrato.
Corticosteroidi (cortisone)
Possibile tossicità con prednisolone.
Efavirenz (antivirale)
Possibile ridotto effetto contraccettivo. Usare un metodo di barriera.
Erba di S. Giovanni o Iperico (prodotto di erboristeria usato come anti depressivo)
Possibile rischio di gravidanza. Evitare l'uso concomitante e usare un metodo di barriera.
Etosuccimide (antiepilettico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Fans (analgesici, antinfiammatori)
Non è descritta interferenza.
Felbamato (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Fenitoina (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Fosfomicina (antibiotico)
Non è descritta interferenza.
Guanetidina (antipertensivo)
Ridotto effetto della Guanetidina.
Ipoglicemizzanti, sulfoniluree (antidiabetici)
Possibile ridotto effetto antiglicemico.
Lassativi
Possibile ridotto assorbimento, considerare l'uso di un metodo di barriera.
Lopinavir / ritonavir (antivirali)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Metildopa (antipertensivo)
Ridotto effetto antipertensivo
Metronidazolo (antibiotico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Narcotici (morfino-simili)
Possibile ridotto effetto della morfina
Nelfinavir (antivirale)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Nevirapina (antivirale)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Nitrofurantoina (antibiotico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Oxcarbazepina (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Penicilline (antibiotici)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Primidone (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Retinoidi (antiacne)
Segnalate gravidanze indesiderate. Usare metodo di barriera. Farmaci dannosi in gravidanza.
Rifabutina (antibiotico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Rifampicina (antibiotico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Ritonavir (antivirale)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Teofillina (broncodilatatore)
Ridotto metabolismo della Teofillina
Tetracicline (antibiotici)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Tizanidina (antispastico)
Possibile aumento della tossicità della Tizanidina.
Topiramato (anticonvulsivante)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Trimetoprim solo o con Sulfametoxazolo (sulfamitico)
Ridotto effetto contraccettivo, usare un metodo di barriera.
Vitamina C
Aumenta l'effetto contraccettivo, possibile tossicità assumendo 1 grammo al giorno.

fonte: www.vitadidonna.it


image

Edited by staff.redazione - 25/1/2010, 22:19
 
Top
12 replies since 25/7/2008, 07:20   245821 views
  Share